Il Festival della canzone italiana, è un festival musicale che si tiene ogni anno in Italia, a Sanremo, a partire dal 1951. Vi hanno preso parte come concorrenti, ospiti o compositori, molti dei personaggi più noti della musica leggera italiana ed è considerato uno dei più importanti e longevi festival musicali al mondo.
Rappresenta uno dei principali eventi italiani trasmesso in diretta sia televisiva, in Eurovisione, sia radiofonica. Al vincitore o alla vincitrice del Festival viene consegnata la statuetta del Leone di Sanremo,simbolo dello stemma comunale, che è il riconoscimento più ambìto per i musicisti e gli interpreti italiani di musica leggera.
Nella sua lunga vita il festival è stato lo specchio dell’evoluzione sociale, culturale e politica del popolo italiano ed è, quindi, possibile ripercorrere, attraverso le canzoni, la storia italiana di questi ultimi 70 anni.
L’idea di un Festival della Canzone italiana venne a Pier Busseti, gestore del Casinò di Sanremo, per incrementare il turismo nella città nel periodo invernale. La prima edizione venne organizzata il 29 gennaio 1951 e si svolse nel salone delle feste del Casinò.
Inizialmente il festival era incentrato sulle canzoni e non sui cantanti. Nella prima edizione parteciparono 20 canzoni cantate da tre cantanti a turno.
Siamo nel primo dopoguerra, l’Italia è un paese molto povero, ancora prevalentemente agricolo. Gli uomini sono rientrati dal fronte e le donne, dopo averli sostituiti in fabbrica e nei campi, ritornano al loro ruolo tradizionale di madri e casalinghe.
La popolazione è disorientata tra la tradizione rassicurante e i nuovi stimoli che vengono dall’esterno, sopratutto dagli Stati Uniti. I gusti degli italiani sono ancora molto condizionati dal passato regime ed i temi sono ancora Dio, Patria, Famiglia.
Un esempio è la prima vincitrice, Grazie dei fiori cantata da Nilla Pizzi, oppure Son tutte belle le mamme del mondo cantata da Gino Latilla vincitrice nel 1954.
Ma dopo la tragedia della guerra c’è bisogno di leggerezza e di divertimento. E poi le donne hanno iniziato a rendersi conto dell’importanza che hanno avuto nella resistenza. e nella vittoria della repubblica nel referendum del 1946 e nell’elezione dell’Assemblea Costituente ed a molte il ruolo di madre comincia ad andare stretto.
A Sanremo iniziano a farsi spazio anche canzoni ‘diverse’ con testi meno ‘sciropposi’ e più ‘colloquiali ed allegri’. Nella edizione del 1952 al secondo posto c’è Papaveri e papere (canzone di evasione ma con una sottile satira di denuncia della condizione di subalternità della donna), : è facile identificare nei « papaveri » il maschio altezzoso e sprezzante e nella « papera » la donna considerata non troppo intelligente. Nel 1957, ancora, Natalino Otto canta Il pericolo numero uno che descrive una donna che non è più la mamma tutta casa e chiesa, ma una donna difficile da indirizzare e che vuole attenzioni e rispetto dei propri « capricci ».
Inoltre i tempi ormai sono maturi per il boom industriale. Un nuovo uomo si fa strada, più intraprendente, che rischia per creare qualcosa di nuovo, fuori dagli schemi tradizionali.
Anche nella musica nell’edizione del 1958 si apre una nuova fase. Si esce dalle strutture consolidate e tradizionali: paroliere-musicista-cantante e si fa strada il cantautore imprenditore di sé stesso.
A Sanremo vince Domenico Modugno con la sua Nel blu dipinto di blu, canzone originale diventata negli anni una delle canzoni italiane più conosciute ed eseguite di sempre in tutto il mondo. L’ anno seguente di nuovo un cantautore, Arturo Testa, si posiziona al secondo posto con Io sono il vento, piena di pathos e di passione, molto lontana dalle atmosfere ovattate dei primi anni ‘50
Ma ormai siamo negli anni 60 e tutto sta per cambiare.