Le canzoni di Sanremo degli anni 60 – i testi

Ascolta Romantica
Tony Dallara – Romantica – 1960
Bambina bella
sono l’ultimo poeta che s’ispira ad una stella.
Bambina mia,
sono l’ultimo inguaribile malato di poesia.
E voglio bene a te 
perché sei come me, romantica.

Tu sei romantica,
amarti e’ un po’ rivivere,
nella semplicità, nell’irrealtà di un altra età.

Tu sei romantica, amica delle nuvole,
che cercano lassù un po’ di sol come fai tu.

Tu sei la musica che ispira l’anima
sei tu il mio angolo di paradiso per me.

Ed io che accanto a te son ritornato a vivere,
a te racconterò, affiderò i sogni miei
perché romantica tu sei.
…..
Ascolta 24000 baci
Adriano Celentano – 24.000 baci – 1961
Amami
Ti voglio bene
Con 24 mila baci
Oggi saprei perché l’amore
Vuole ogni tanto mille baci
Mille carezze all’ora all’ora

Con 24 mila baci
Felici corrono le ore
Un giorno splendido perché
Ogni secondo bacio te

Niente bugie meravigliose
Frasi d’amore appassionate
Ma solo baci che dò a te, yee, yeeee

Con 24 mila baci
Così frenetico è l’amore
In questo giorno di follia
Ogni minuto è tutto mio
……

Ascolta quando quando quando
Tony Renis – Quando quando quando – 1962
Dimmi quando tu verrai
Dimmi quando quando quando
L’anno il giorno l’ora in cui forse tu mi bacerai
Ogni istante attenderò 
fino a quando quando quando
D’improvviso ti vedrò sorridente accanto a me

Se vuoi dirmi di si devi dirlo perché
Non ha senso per me la mia vita senza te

Dimmi quando tu verrai
Dimmi quando quando quando
E baciandomi dirai “non ci lasceremo mai”
…….
Ascolta Non ho l’età
Gigliola Cinquetti – Non ho l’età – 1964
Non ho l’età, non ho l’età 
per amarti, 
non ho l’età per uscire sola con te
E non avrei, non avrei nulla da dirti
Perché tu sai molte più cose di me

Lascia che io viva un amore romantico
Nell’attesa che venga quel giorno
Ma ora no

Non ho l’età, non ho l’età per amarti, 
non ho l’età per uscire sola con te
Se tu vorrai, se tu vorrai aspettarmi
Quel giorno avrai tutto il mio amore per te
Ascolta nessuno mi può giudicare
Caterina Caselli – Nessuno mi può giudicare – 1966
La verità mi fa male, lo so
La verità mi fa male, lo sai
Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu
(la verità mi fa male lo so)
Lo so che ho sbagliato una volta e non sbaglio più
Dovresti pensare a me
E stare più attento a te
C’è già tanta gente che
Ce l’ha su con me, chi lo sa perché?

Ognuno ha il diritto di vivere come può
Per questo una cosa mi piace e quell’altra no
Se sono tornata a te
Ti basta sapere che
Ho visto la differenza tra lui e te ed ho scelto te

Se ho sbagliato un giorno ora capisco che
L’ho pagata cara la verità
Io ti chiedo scusa, e sai perché?
Sta di casa qui la felicità

Molto, molto più di prima io t’amerò
In confronto all’altro sei meglio tu
E d’ora in avanti prometto che
Quel che ho fatto un dì non farò mai più

Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu
Ascolta Il ragazzo della via Gluck
Adriano Celentano – Il ragazzo della via Gluck – 1966
Questa è la storia di uno di noi
Anche lui nato per caso in via Gluck
In una casa, fuori città,
Gente tranquilla, che lavorava
Là dove c’era l’erba ora c’è una città
E quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà

Questo ragazzo della via Gluck
Si divertiva a giocare con me
Ma un giorno disse: “vado in città”
E lo diceva mentre piangeva
Io gli domando: “amico non sei contento
Vai finalmente a stare in città
Là troverai le cose che non hai avuto qui
Potrai lavarti in casa senza andar giù nel cortile”

Mio caro amico”, disse
Qui sono nato, in questa strada
Ora lascio il mio cuore
Ma come fai a non capire
È una fortuna, per voi che restate
A piedi nudi a giocare nei prati
Mentre là in centro io respiro il cemento
Ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui
E sentirò l’amico treno che fischia così
“Uah, uah”

Passano gli anni, molto son lunghi
Però quel ragazzo ne ha fatta di strada
Ma non si scorda la sua prima casa
Ora coi soldi lui può comperarla
Torna e non trova gli amici che aveva
Solo case su case, catrame e cemento
Là dove c’era l’erba ora c’è una città, ah
E quella casa in mezzo al verde ormai
Dove sarà, ah

Non so, non so
Perché continuano a costruire, le case
E non lasciano l’erba, non lasciano l’erba
Se andiamo avanti così chissà 
Come si farà ?
Ascolta Proposta
I Giganti – Proposta – 1967
Mettete dei fiori nei nostri cannoni”
Era scritto in un cartello, 
sulla schiena dei ragazzi
Che senza conoscersi, di città diverse
Socialmente differenti
In giro per le strade della loro città
Cantavano la loro proposta
Ora pare che ci sarà un’inchiesta

Tu, come ti chiami? Sei molto giovane
Me ciami Brambilla e fu l’uperari, 
lavori la ghisa per pochi denari
E non ho in tasca mai 
la lira per potere fare un ballo con lei
Mi piace il lavoro, ma non sono contento
Non è per i soldi che io mi lamento
Ma questa gioventù 
c’avrei giurato che m’avrebbe dato di più.

Mettete dei fiori nei vostri cannoni
Perché non vogliamo mai nel cielo
Molecole malate, 
ma note musicali che formino gli accordi
Per una ballata di pace, di pace, di pace

Anche tu sei molto giovane, quanti anni hai
E di che cosa non sei soddisfatto?
Ho quasi vent’anni e vendo giornali
Girando i quartieri fra povera gente
Che vive come me, che sogna come me
Io sono un pittore che non vende quadri
Dipingo soltanto l’amore che vedo
E alla società non chiedo che la mia libertà

Mettete dei fiori nei vostri cannoni
….

E tu chi sei?
Non mi pare che abbia di che lamentarti
La mia famiglia è di gente bene
Con mamma non parlo, col vecchio nemmeno
Lui mette le mie camicie 
e poi mi critica se vesto così
Guadagno la vita lontano da casa
Perché ho rinunciato ad un posto tranquillo
Ora mi dite che ho degli impegni 
che gli altri han preso per me

Mettete dei fiori nei vostri cannoni
….

Una risposta a “Le canzoni di Sanremo degli anni 60 – i testi”

  1. Ciao Giovanni,

    Tranne la prima e l’ultima , conosco tutte quelle canzoni, per averle ascoltate ed anche cantate quando ero ancora una bambina .

    A quel tempo non capivo quello che stavo dicendo ma me piaceva la musicalità della lingua.

    Oggi sono capace di capire le parole e mi portano bei ricordi di un tempo lontano…

    Grazie mille!

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