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Racconti DecameroneIl verbo ANDARE
La Scala di Milano
L’isola che non c’è
1992 – Edoardo Bennato
Edoardo Bennato
Edoardo Bennato (Napoli 1946) è un cantautore molto originale. Ha creato un genere musicale personalissimo, molto vicino al rock americano ma con contenuti e musicalità italiane. I suoi testi sono sempre socialmente impegnati ed è un personaggio difficile e scomodo. Ha scritto moltissime canzoni di successo. Il tema della favola gli è familiare: famosi i suoi album sul personaggio di Peter Pan e di Pinocchio.
Test della canzone
Seconda stella a destra
Questo è il cammino
E poi dritto, fino al mattino
Poi la strada la trovi da te
Porta all’isola che non c’è
Forse questo ti sembrerà strano
Ma la ragione ti ha un po’ preso la mano
Ed ora sei quasi convinto che
Non può esistere un’isola che non c’è
E a pensarci, che pazzia
È una favola, è solo fantasia
E chi è saggio, chi è maturo lo sa
Non può esistere nella realtà
Son d’accordo con voi
Non esiste una terra
Dove non ci son santi né eroi
E se non ci son ladri
Se non c’è mai la guerra
Forse è proprio l’isola
Che non c’è, che non c’è
E non è un’invenzione
E neanche un gioco di parole
Se ci credi ti basta perché
Poi la strada la trovi da te
Son d’accordo con voi
Niente ladri né gendarmi
Ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza
Né soldati né armi
Forse è proprio l’isola
Che non c’è, che non c’è
Seconda stella a destra
Questo è il cammino
E poi dritto, fino al mattino
Non ti puoi sbagliare perché
Quella è l’isola che non c’è
E ti prendono in giro
Se continui a cercarla
Ma non darti per vinto perché
Chi ci ha già rinunciato
E ti ride alle spalle
Forse è ancora piu pazzo di te
In viaggio
2012 – Cesare Chiodo, Bungaro, Fiorella Mannoia
Fiorella Mannoia
Fiorella Mannoia (Roma 1954) è una cantante italiana con un timbro vocale molto particolare, forte e caldo. E’ una cantante “impegnata” ed ha collaborato con molti cantanti di primo livello nel panorama della musica di qualità italiana, come De Gregori, Ivano Fossati, Enrico Ruggeri, Lucio Dalla ecc.
SI è distinta anche per l’impegno al fianco delle donne africane del Benin e per questo è stata nominata Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
Testo della canzoneDomani partirai, non ti posso accompagnare Sarai sola nel viaggio, Io non posso venire Il tempo sarà lungo e la tua strada incerta Il calore del mio amore sarà la tua coperta Ho temuto questo giorno, è arrivato così in fretta E adesso devi andare e la vita non aspetta Guardo le mie mani ora che siamo sole Non ho altro da offrirti, solo le mie parole Rivendica il diritto ad essere felice Non dar retta alla gente, non sa quello che dice E non aver paura ma non ti fidare Se il gioco è troppo facile avrai qualcosa da pagare Ed io ti penserò in silenzio nelle notti d’estate Nell’ora del tramonto quando si oscura il mondo L’ora muta delle fate E parlerò al mio cuore, più forte perchè tu lo possa sentire È questo il nostro accordo Prima di partire prima di partire Domani non ti voltare Ama la tua terra non la tradire Non badare alle offese lasciali dire Ricorda che l’umiltà apre tutte le porte E che la conoscenza ti renderà più forte Lo sai che l’onestà non è un concetto vecchio Non vergognarti mai quando ti guardi nello specchio Non invocare aiuto nelle notti di tempesta E non ti sottomettere, tieni alta la testa Ama la tua terra, ama, non la tradire Non frenare l’allegria, non tenerla tra le dita Ricorda che l’ironia ti salverà la vita, ti salverà Ed io ti penserò in silenzio nelle notti d’estate Nell’ora del tramonto, quella muta delle fate E parlerò al mio cuore Perchè, domani partirai, in silenzio Ma in una notte d’estate Io ti verrò a cercare, Io ti verrò a parlare E griderò al mio cuore Perché tu lo possa sentire, sì, lo possa sentire Tu lo possa sentire |
Valutazione del racconto Grand Tour di G.Martino
Wanda stai seria con la faccia ma però
Paolo Conte
Paolo Conte (Asti, 6 gennaio 1937) è un cantautore, paroliere, strumentista, pittore ed ex-avvocato italiano. Pianista di formazione jazz, è considerato uno dei più importanti e innovativi cantautori italiani. Stimato e apprezzato dal pubblico francese e di altri paesi, si è dedicato anche alla pittura.
Testo della canzone
Stai seria con la faccia ma però
ridi con gli occhi, io lo so
Per oggi non ti scappo
e stiamo insieme tutto il giorno
Io e te, io e te
Andiamo al ristorante in riva al mare.
Mi han detto che fan bene da mangiare
Il vino bianco è fresco e va giù bene
come questo cielo grande su di noi
Wanda
Mi abbracci forte e poi mi dai un bacio e poi mi dici frasi
Che non mi hanno detto mai
Carezze qui
Carezze là
Tutte per me
Che non ti ho dato mai niente
Piano, se no ci vede la gente
Wanda, innamorati fin che vuoi
Ma non ci siamo solo noi
Io sto a guardar la tua felicità,
mi chiedo quanto durerà
Lo so che ogni amore è sempre stato un breve sogno
e niente più, niente più
Però la vita è un’altra cosa, eh si,
esempio abbandonarsi un po’ così
Sentirmi il sole in faccia e non vederti,
Ma capir dalla tua mano che sei qui.
Wanda. mi abbracci forte e poi mi dai ….
Intanto io rifletto, chi lo sa,
forse la vita è tutta qua
Abbiamo un bel cercare nelle strade e nei cortili,
Cosa c’è, cosa c’è?
C’è un mondo che si chiude se non ha
un pugno di felicità
Io sono sempre triste, ma mi piace di sorprendermi felice
Insieme a te
Wanda, ti abbraccio forte e poi ti dò
Un bacio e poi ti dico frasi che non avevo detto mai
Carezze qui carezze là
Tutte da me
Che non ti ho dato mai niente
Wanda, scandalizziamo la gente
Si, viaggiare – Lucio Battisti
Lucio Battisti
Lucio Battisti e Mogol è stata la coppia di autori di maggior successo della musica italiana degli anni 70.
Mogol scriveva i testi mentre Battisti componeva la musica e cantava.
Hanno composto assieme canzoni che hanno segnato la vita di più generazioni ed ancora oggi sono famosissimi e cantati in Italia e nel mondo.
La rivista Rolling Stones Italia indica Battisti come il terzo tra i migliori artisti musicali italiani di tutti i tempi.
Negli anni ‘80 la coppia si separa e Battisti continua a comporre canzoni ma con altri autori.
Battisti muore a 55 anni nel 1998.
Si viaggiare , testo della canzone
Quel gran genio del mio amico
Lui saprebbe cosa fare
Lui saprebbe come aggiustare
Con un cacciavite in mano fa miracoli
Ti regolerebbe il minimo
Alzandolo un po’
E non picchieresti in testa
Così forte, no
E potresti ripartire
Certamente non volare ma
Viaggiare
Sì, viaggiare
Evitando le buche più dure
Senza per questo cadere nelle tue paure
Gentilmente senza fumo con amore
Dolcemente viaggiare
Rallentando per poi accelerare
Con un ritmo fluente di vita nel cuore
Gentilmente senza strappi al motore
E tornare a viaggiare
E di notte con i fari illuminare
Chiaramente la strada per saper dove andare
Con coraggio gentilmente, gentilmente
Dolcemente viaggiare
Quel gran genio del mio amico
Con le mani sporche d’olio
Capirebbe molto meglio
Meglio certo di buttare, riparare
Pulirebbe forse il filtro
Soffiandoci un po’
Scinderesti poi la gente
Quella chiara dalla no
E potresti ripartire
Certamente non volare ma
viaggiare
ripete ……….
I caffè storici di Torino
La Sacra Sindone
La Sindone di Torino è un lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, sul quale è visibile l’immagine di un uomo che porta segni attribuiti a maltrattamenti e torture come quelli della passione di Gesù. Alcune persone identificano l’uomo con Gesù e il lenzuolo con quello usato per avvolgerne il corpo nel sepolcro.
Il termine “sindone” deriva dal greco σινδών (sindon), che indicava un ampio tessuto, come un lenzuolo, e che poteva essere di lino o tessuto d’India (Khadi).
La prima notizia certa della Sindone è nel 1353: il cavaliere Goffredo di Charny fa costruire una chiesa nella cittadina di Lirey per custodire un lenzuolo che dichiara essere la Sindone che avvolse il corpo di Gesù. Egli non spiega però come ne è venuto in possesso.
Nel 1415 il conte Umberto de la Roche, marito di Margherita di Charny, figlia di Goffredo II, prende in consegna il lenzuolo per metterlo al sicuro a causa della guerra tra la Borgogna e la Francia. Margherita si rifiuta poi di restituirlo alla comunità di Lirey e nel 1453, la vende ai duchi di Savoia.
I Savoia conservano la Sindone nella loro capitale, Chambéry, dove nel 1502 fanno costruire una cappella per custodirla. La notte tra il 3 e il 4 dicembre 1532, la cappella va a fuoco. Alcuni frati riescono a portar fuori la Sindone ma alcune gocce d’argento fuso cadono sul lenzuolo bruciandolo in più punti.
Nel 1535 il Ducato di Savoia entra in guerra: il duca Carlo III deve lasciare Chambéry e porta con sé la Sindone. Negli anni successivi il lenzuolo soggiorna a Torino, Vercelli e Nizza. Nel 1562 la capitale del regno viene spostata a Torino e il duca Emanuele Filiberto decide di portarvi anche la Sindone, dove rimane fino a giorni nostri.
Nel 1988, l’esame del carbonio 14 sulla Sindone, eseguito dai laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo, ha datato la sindone in un intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390. Questo dovrebbe eliminare la possibilità che si tratti del sudario di Gesù.
Restano però molti misteri su questo lenzuolo. L’analisi del carbonio 14 viene contestata. Le analisi hanno mostrato che effettivamente le tracce colorate sono di sangue umano, di tipo AB, ed inoltre non si è ancora compresa quale tecnica sarebbe stata utilizzata per realizzarla .
La Chiesa cattolica ha preso ultimamente una posizione neutrale sulla veridicità della Sindone: è una questione scientifica che lascia agli scienziati. Invece sono molte le persone che credono in questa reliquia ed a migliaia vengono a Torino quando la Sindone viene esposta al pubblico. L’ultima volta è stata l’11 aprile 2020, sabato santo, per televisione, a causa del COVID19.