O mia bela Madunina

1934 – Giovanni d’Anzi

A diesen la canzon la nass a Napuli e francament g’han minga tutti i tort Surriento, Margellina tucc’i popoli
i avran cantà on milion de volt
mi speri che se offendera nissun se parlom un cicin anca de num

O mia bela Madunina che te brillet de lontan
tuta d’ora e piscinina,
ti te dominet Milan
sota a ti se viv la vita,
se sta mai coi man in man
canten tucc “lontan de Napoli se moeur”
ma po’ i vegnen chi a Milan

Ades ghè la canzon de Roma magica de Nina er Cupolone e Rugantin
se sbaten in del tever, roba tragica esageren, me par on cicinin
Sperem che vegna minga la mania de metes a cantà “Milano mia”

O mia bela Madunina che te brillet de lontan tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man canten tucc “lontan de Napoli se moeur”
ma po’ i vegnen chi a Milan

Si vegni senza paura, num ve songaremm la man
tucc el mond a l’è paes e semm d’accord
ma Milan, l’è on gran Milan!

Dicono che la canzone nasca a Napoli
E francamente non hanno tutti i torti
Sorrento, Mergellina, tutti i popoli
Li avranno cantato un milione di volte
Io spero che non si offenda nessuno
Se parliamo un pochino anche di noi

O mia bella Madonnina che brilli da lontano
Tutta d’oro e piccolina,
tu domini Milano
Sotto di te si vive,
non si sta mai con le mani in mano
Cantano tutti “lontano da Napoli si muore”
Ma poi vengono qui a Milano

Adesso c’è la canzone di Roma magica
Di Nina il Cupolone e Rugantino
Si buttano nel Tevere, cose tragiche
Esagerano, secondo me un pochino
Speriamo che non venga la mania
Di mettersi a cantar “Milano mia”

O mia bella Madonnina che brilli da lontano
Tutta d’oro e piccolina,
tu domini Milano
Sotto di te si vive,
non si sta mai con le mani in mano
Cantano tutti “lontano da Napoli si muore”
Ma poi vengono qui a Milano

Venite senza paura,
vi porgeremo la mano
Tutto il mondo è paese, siam d’accordo
Ma Milano è una grande Milano


Il Duomo di Milano è la chiesa più grande d’Italia, la sesta nel mondo per superficie (oltre 10.000 mq).

La sua costruzione è iniziata nel 1386 ed è proseguita per centinaia di anni.
Nel 1805, Napoleone, per la sua incoronazione a Re d’Italia, chiese di completare la facciata, ma non fu possibile. I lavori terminarono alla fine del 1800. Quindi per la sua costruzione ci sono voluti 500 anni. Da questo è nato un modo di dire per indicare un’attività che non finisce mai: “è un duomo di Milano”.

Alla fine del 1700 fu costruita la prima guglia, quella più alta, e su di essa, all’altezza di 108 m, fu installata una statua della Madonna, in rame dorato che fu chiamata affettuosamente “La Madonnina” (alta 4,16 metri) con lo sguardo e le braccia aperte verso il cielo a chiedere la benedizione di Dio sulla città.

La Madonnina ha in mano un’alabarda che è, in realtà, un parafulmine mascherato.

C’è una legge a Milano che impone che nessun edificio sia più alto della Madonnina. Per questo motivo, quando è stata costruita la Torre Isozaki, che, con 209 m, è oggi la costruzione più alta della città, sul suo tetto è stata posizionata una copia della Madonnina.

Umorismo nel tempo

L’umorismo è strettamente collegato alla cultura di un popolo e da quali sono gli elementi dell’umorismo si può comprendere parecchio delle affinità o delle differenze tra le culture.
Sorprendentemente le barzellette in Italia non sono cambiate molto nel tempo.
Si ride per le stesse cose: la moglie che comanda, che parla troppo, che tradisce il marito; il marito che non sa fare nulla e che tradisce la moglie; la suocera invadente; l’avaro; l’ubriaco
Ecco alcuni esempi nelle diverse epoche storiche

(Roma IV-V sec dc)
1 – Quel vecchio è così avaro che si è nominato erede nel suo stesso testamento
2 – Dottore, dice il paziente, tutte le volte che mi sveglio, mi sento stordito per mezzora e dopo sto bene”. E il dottore dice, “Svegliati mezzora dopo”
3 – Dal barbiere : “Come dovrei tagliarle i capelli, signore?”In silenzio
4 – Dalle provincie era arrivato a Roma un uomo che assomigliava molto all’Imperatore. Augusto ordinò che l’uomo fosse portato al suo cospetto. Dopo aver verificato che davvero gli somigliava molto, gli chiese: Dimmi, tua madre è mai stata a Roma?” No, rispose l’uomo, ma mio padre sì, spesso”»

(Firenze – Poggio Braccioli – 1400 dc)
5 – Un famoso bevitore di vino fu preso dalla febbre, per la quale gli si aumentò la sete; vennero i medici e discutevano sul modo di toglier la febbre e la straordinaria sete: «Solo della febbre», disse il malato, «voglio che voi vi occupiate, ché quanto a curar la sete, quello è affar mio».
6 – Una giovane di Firenze, un po’ vuota di testa, era nel parto e soffriva atroci dolori; la comare, con un lume, andò ad osservare di sotto se il bambino non stesse per uscire, e la partoriente le disse di guardare anche dall’altra parte, perché qualche volta il marito aveva preso quella via.

(Petrolini – Totò – Gino Bramieri 1900 dc)
7 – Mia madre aveva il senso dell’economia sviluppato fino alla : figuratevi io mi chiamo Gastone. Ebbene lei mi chiamava Tone… per risparmiare il g…”
8 – Non bevi, non fumi, non vai con le donne; lo vuoi un consiglio? Sparati!
9Tra amici: “Sono due giorni che non parlo con mia moglie” – “Avete litigato?” – “No, non voglio interromperla”.
10 – Tra sposini: “Caro, presto saremo in tre.” – “Davvero? Che gioia! E quando?” – “Domani mattina alle 6: devi andare in stazione a prendere mia madre”.