Proviamo ad indovinare di quale artista italiano famoso si tratta, attraverso alcuni indizi. E’ molto facile ma è un modo per raccontare qualche aneddoto forse non molto conosciuto su un personaggio celebre.
Indizi:
1 – Secondo la tradizione disegnò le divise delle guardie svizzere
La Guardia svizzera pontificia (detta anche semplicemente Guardia svizzera) è un corpo armato al servizio del papato, creato nel 1506. Si tratta dell’unico corpo di guardie svizzere ancora operativo ed è il più antico corpo permanente al mondo ad essere ancora in servizio da oltre cinque secoli senza interruzioni. Presta servizio presso Città del Vaticano, ma anche durante i viaggi del Papa in mezzo agli agenti di sicurezza.
Il 22 gennaio 1506, un gruppo di 150 mercenari elvetici al comando del capitano Kaspar von Silenen, del Canton d’Uri, attraversando porta del Popolo entrò per la prima volta nello Stato Pontificio per servire papa Giulio II.
Per essere ammessi a far parte della Guardia svizzera bisogna possedere ben determinati requisiti:
- sesso maschile;
- cittadinanza svizzera;
- essere di fede cattolica;
- aver svolto il servizio militare nell’Esercito svizzero e aver ottenuto un certificato di buona condotta;
- avere un’età compresa tra 18 e 30 anni;
- avere un’altezza non inferiore a 174 centimetri;
- essere celibe (da qualche anno il matrimonio è ammesso per tutte le guardie dopo 5 anni di servizio e aver compiuto 25 anni di età, prima erano solo i caporali, e i gradi superiori a poter contrarre matrimonio);
- avere un certificato di capacità professionale o una maturità medio-superiore.
La diffusa opinione che l’uniforme sia stata disegnata dal nostro personaggio misterioso, dovuta anche al fatto che egli si trovava a Roma all’arrivo del primo contingente di soldati elvetici, è tuttavia una leggenda: l’attuale divisa, infatti, è stata concepita ispirandosi alle divise storiche e all’opera di Raffaello. In particolare, i colori blu e giallo si ispirano a quelli contenuti nello stemma familiare di papa Giulio II della Rovere, il fondatore del Corpo, mentre il colore rosso a quello contenuto nello stemma di papa Clemente VII della famiglia Medici.
2 – Con un martello furono danneggiate due sue opere: una da lui stesso ed una da un folle
Il Mosè è una scultura marmorea (altezza 235 cm) , databile al 1513-1515 e conservata nella Basilica di San Pietro in Vincoli a Roma
È legato a questa scultura l’aneddoto leggendario secondo il quale l’autore, contemplandola al termine delle ultime rifiniture e stupito egli stesso dal realismo delle sue forme, abbia esclamato «Perché non parli?» percuotendone il ginocchio con il martello che impugnava.
L’altro episodio riguarda La Pietà vaticana realizzata tra il 1497 e il 1499, è considerata il primo capolavoro dell’artista, allora poco più che ventenne; è inoltre l’unica che riporta la firma dell’autore.
Il 21 maggio 1972 un geologo australiano di origini ungheresi László Tóth riuscì a colpire con un martello la Pietà di Michelangelo per quindici volte, al grido di “Io sono Gesù Cristo, risorto dalla morte!”.
La Pietà subì dei danni molto seri, soprattutto sulla Vergine: i colpi di martello avevano staccato una cinquantina di frammenti, spaccando il braccio sinistro e frantumando il gomito, mentre sul volto il naso era stato quasi distrutto, come anche le palpebre. Alcuni frammenti, prelevati come souvenir da una persona che si trovava all’interno della basilica, tornarono indietro dagli USA, nei mesi successivi, accompagnati da una lettera di scuse. Il restauro venne avviato quasi subito, dopo una fase di studio, e fu effettuato riutilizzando per quanto possibile i frammenti originali, oltre che un impasto a base di colla e polvere di marmo.
Da allora la Pietà è protetta da una speciale parete di cristallo antiproiettile.
3 – Era molto legato al denaro e guadagnava molto rispetto ai suoi contemporanei
Riportiamo alcuni suoi detti:
Il lavoro nobilita l’uomo ed arricchisce qualcun altro
Se la gente sapesse quante ore ho sudato per realizzarlo, non mi considererebbe un genio
Per la realizzazione della Cappella Sistina, il nostro autore misterioso ricevette oltre 1.000 fiorini, che era il dollaro del medio evo. L’opera richiese 6 anni di lavoro e nel prezzo erano comprese anche l’acquisto delle materie prime e il pagamento degli assistenti.
Si può immaginare un cambio 1 fiorino = 150€ – 300€ e quindi il prezzo fu di 150.000€ – 300.000 € circa.
Il nostro artista misterioso è Michelangelo Buonarroti